La rivoluzione industriale parla cinese: il Paese asiatico è pronto a lanciare l’ennesima sfida, andando ad affidare ai robot la gestione delle industrie e quindi la produzione di una svariata quantità di prodotti. La Cina è già al lavoro da tempo: non a caso già nel 2016 è emerso, grazie a un rapporto annuale, che l’industria robotica è riuscita a battere ogni concorrente. Nell’ultimo anno sono state realizzate 72mila nuove macchine per un incremento pari al 30,4 % rispetto al 2015.
Perché l’automazione industriale cinese ha avuto così successo?
Da un lato il governo si è trovato a dover fare i conti con la giovane età della sua popolazione, un aspetto che ha così ridotto in modo esponenziale le persone disponibili per lavorare. Un aspetto importante che ha permesso inoltre di alzare gli stipendi dei lavoratori attuali. Parallelamente le aziende hanno dovuto difendersi, cercando un modo per poter così contare sempre su minor lavoro umano. E visto il successo ottenuto ora si vuole rafforzare il settore tecnologico cinese così da ridurre la dipendenza dalle società estere. Ma gli obiettivi del governo non sono ancora da considerarsi conclusi.
Oltre ad aver spinto in modo palese per favorire l’adozione, da parte delle società, di robot industriali, il governo ha ammesso di voler garantire sostegno economico (sotto forma di sussidi) alle fabbriche che scelgono di aggiungere robot e a quelle che li producono. Il piano che il Paese ha deciso di mettere in atto permetterà di arrivare a 100mila robot industriali operativi entro il 2020.
I robot in Cina sono di casa
Va detto che il settore robot in Cina è ormai una certezza: è il più grande Paese produttore mondiale di robot industriali, con una quota del 27 % sul mercato globale. Ma è anche il più grande acquirente. Secondo le stime degli esperti pare che le aziende cinesi abbiano spesso qualcosa come 3 miliardi di dollari per acquistare questi dispositivi solo nel periodo più recente. E’ anche vero però che nonostante la forte crescita e i risultati ottenuti, l’industria robotica cinese deve ancora raggiungere ottimi livelli. Le sue produzioni di robot industriali non sono molto complesse e viene quindi messa in paragone con quanto realizzato da Giappone e Svizzera.
Ecco svelato il motivo che spinge la Cina a comprare all’estero. Perché quando le aziende non riescono ad arrivare a un obiettivo con le proprie strutture, preferiscono comprare competenze fuori dai confini. Si rincorre così l’automazione totale dell’industria, da raggiungere nel minor tempo possibile.
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